“Sabato 4 maggio dalle 17, forti della petizione popolare contro l’inceneritore di Roma, ci ritroveremo in un’unica piazza che si oppone al mega impianto di incenerimento voluto da Gualtieri a Santa Palomba”.
È quanto dichiara in una nota l’Unione dei Comitati contro l’inceneritore. Poco più di un mese fa, era il 22 marzo, abbiamo lanciato un’entusiasmante campagna di raccolta firme in quasi tutti i comuni colpiti dalle ordinanze commissariali e proseguito con quattro fine settimane consecutivi di mobilitazione mettendo a disposizione per l’adesione alla petizione popolare cinquanta piazze e raccogliendo migliaia di firme. La petizione popolare è rivolta direttamente agli organi nazionali (Presidente del Consiglio, Camera dei deputati e Senato della Repubblica) e non (Presidente della Regione Lazio e Consiglio regionale) e alle istituzioni dell’Unione europea (Commissione e Parlamento UE), i soli titolari delle prerogative che possono cambiare le decisioni assunte da Gualtieri che ha agito, legibus solutus, portando avanti indisturbato il perverso disegno inceneritorista.
Sabato prossimo termina, quindi, la prima fase della raccolta firme a sostegno della petizione popolare – che proseguirà nei mesi successivi – perché entro il 10 maggio la petizione popolare sarà consegnata al Governo e alle Camere con precise richieste: rimuovere i poteri commissariali laddove non funzionali al Giubileo (è il caso di tutta l’impiantisca del Piano rifiuti di Roma) e prioritariamente sospendere la gara viste le indagini avviate dalla Procura di Roma sull’acquisto del terreno ma soprattutto sulla base del principio di precauzione stabilito nei trattati europei al cui rispetto è tenuto persino Gualtieri e posto a tutela dell’ambiente e della salute. Durante l’intera iniziativa, che si concluderà intorno alle 21, sarà possibile firmare la petizione popolare e partecipare al flashmob con il quale chiediamo che sia ristabilito il diritto perché lo strappo all’ ordinamento giuridico venga sanato e non costituisca un pericoloso precedente. La piantumazione alla rotonda davanti al sito del melograno, pianta sacra della latinità, è per noi il simbolo della rinascita, della speranza e della nostra determinazione a non cedere al dispotismo romano incarnato da Gualtieri & Co.”
UNIONE DEI COMITATI