21 Novembre 2024
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Colleferro, finti incidenti per truffare l’assicurazione: 9 arresti

Il bilancio della maxi operazione della Polizia di Colleferro è di una persona in carcere, un uomo di Colleferro, due medici ai domiciliari, un avvocatessa, cinque finte vittime di incidenti stradali, un impianto sportivo sequestrato e circa venti condanne già patteggiate.
L’inchiesta degli agenti del commissariato di Colleferro ha aperto un “vaso di Pandora” importante: decina di falsi incidenti stradali per ottenere denaro alle compagnie assicuratrici, false dichiarazioni, truffa e le ipotesi di spaccio e autoriciclaggio. Per gli indagati rimane l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa assicurativa.
Il Gip della Procura di Velletri sentirà nei prossimi giorni un tabaccaio di Colleferro, al momento in carcere, che, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, è il capo di una vera e propria organizzazione. L’uomo, simulando decine di falsi incidenti stradali, ha incassato i premi delle assicurazioni. E’ indagando sull’uomo, per una ipotesi di spaccio, che gli inquirenti sono arrivati al sistema messo in atto per truffare le assicurazioni. I soldi dei finti incidenti, sarebbero serviti al commerciante per saldare debiti di droga.
Altre 8 persone sono finite ai domiciliari, tra questi due medici, liberi professionisti che lavoravano nei propri studi privati. Uno è l’ex primario dell’ospedale di Colleferro.
Il modus operandi ricostruito dagli inquirenti traccia il profilo complice dei medici che fornivano certificati di lesioni inesistenti.
Così, i finti incidentati, con i documenti raccolti si rivolgevano quindi a un’avvocatessa di Colleferro, che si occupava di attivare le pratiche per ottenere il risarcimento dei danni dalle compagnie assicurative.
L’iter della truffa comprendeva anche un carrozziere compiacente di Segni. Quando arrivavano gli assegni delle assicurazioni, le finte vittime degli incidenti li portavano all’incasso, prelevavano il contante, trattenevano una parte e il resto lo portavano all’avvocatessa e al commerciante ideatore della truffa. Incassi da capogiro per il tabaccaio che ha potuto acquistare parte di un impianto sportivo.

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